Superare i propri limiti è una sfida che da sempre appassiona il genere umano. Per riuscirci in ambito sportivo è necessaria una preparazione che va ben oltre l'allenamento, soprattutto se si sfidano le leggi e l'immensità della natura come può essere una montagna da scalare e da scendere..
CRONACA DI UNA DISCESA IMPOSSIBILE DAL MONOLITE SAPPADINO
Imponente e complesso massiccio calcareo il Peralba con i suoi 2694 mt è la montagna più alta della conca sappadina. Il secondo in altezza, dopo il Coglians, fra le Dolomiti Carniche. Poco distante dalle sue rocce sgorgano dal terreno le Sorgenti del Piave.
La montagna fu teatro di drammatiche battaglie durante la grande guerra e dal 1988 la via di salita Nord-Est è dedicata a papa Giovanni Paolo II che ne sali la cima .
Una delle zone più belle e caratteristiche di questa montagna è sicuramente la lunga cresta che per oltre 1000 mt scende verso la Val Visdende. La Ovest come la chiamano i valligiani.
Un percorso solitamente affrontato in salita consigliato solo ad escursionisti esperti .
Pensare a una discesa in Mtb da quel versante mette sicuramente i brividi.
È una montagna straordinaria che mi ha sempre affascinato, dalla cima vedi giù la Nord-Ovest che sprofonda nel Rio Oregone. È un tracciato molto aereo e davvero spettacolare . Metterci sopra le ruote è un' emozione incredibile. Commenta così Marco il Peralba .
È mezzogiorno quando inizio la discesa, la giornata è splendida . Percorro i primi 50 mt a piedi lungo un tratto molto ripido e sporco di detriti.
Poi più sotto dove il terreno è più agevole salgo in sella . Il lungo spigolo Ovest fa davvero impressione e sembra non finire mai. Dalla media pendenza si passa in breve a zone molto aeree e ripide , alcune in esposizione. La discesa è molto sostenuta e anche i tratti a piedi sono sempre molto insidiosi. Percepisco a pelle l'imponenza di questa montagna e capisco di essere al limite delle mie capacità, ma cerco di stare tranquillo e continuare la mia azione lungo il crestone Ovest .
Qui non puoi sbagliare nulla, ne in bici ne a piedi e muoversi con la bike richiede sempre la massima concentrazione . Forse un'ora o poco piu e raggiungo la zona ripidissima dei mughi ( baranceti) poco prima dell'uscita verso il rifugio Sorgenti del Piave .
Solo allora mi cala un po la tensione e mi gusto le emozioni di questa avventura .
È stato qualcosa di fantastico!
Marco non è nuovo a discese di questo genere che entrano nell'ambito della mtb estrema . La compagna che spesso lo segue a piedi lo definisce così: è come un ragazzino fuori dagli schemi . Logico quello che fa ha comunque dei rischi e non sempre seguirlo è cosa facile .
Il biker Bellunese fa parte del Crazy Sport Team che parla di lui come persona molto preparata , esperta e prudente. Iscritto alla Scuola Nazionale Maestri di Mtb (AMI) affronta queste discese in maniera pulita in completa autonomia e rispetto per la montagna.