Storie di Viaggio
Solo il nome incute timore e rispetto, la scheda tecnica rincara la dose con lo slogan 3.200 mt di dislivello. Subito sotto i chilometri…118..come il numero del pronto soccorso: se fosse una gara MTB su un percorso tecnico potremmo tranquillamente accantonare l’idea e lasciare il tutto ai professionisti o almeno semi-professionisti.
Ma, per fortuna, il volantino aggiunge un rassicurante “escursione” seguito da un “100% pedalabile” unito a 3 o 4 giorni, e ci fornisce quindi una diversa chiave di lettura trasformando l’incubo in sogno...
E’ proprio vero che i tempi cambiano, le passioni si modificano e le “mode” prendono forme diverse. Se un tempo la bici (da corsa) voleva proprio dire pedalare sempre e comunque, è poi arrivato il momento della mountain bike, dove per guadagnare una discesa adrenalinica era necessario pedalare fino in vetta. “Le discese più belle si guadagnano con le salite più dure” recitano in molti durante le lunghe e dure salite
Le cose a volte, anzi potremmo dire spesso, nascono per caso, sono frutto di coincidenze, di incontri casuali, di occasioni venute fuori da piccoli intoppi. E’ il caso di questa due giorni con il famoso gruppo Chiava, soci fondatori di Firenze Freeride
La vita è spesso fatta di coincidenze, di amicizie nate per caso, di incroci di esperienze casuali. Un giorno Filippo, vicino di casa e amico, viene nel mio ufficio visto che sta lanciando una nuova attività con qualche persona con cui condividerà questa nuova esperienza. Prendiamo un caffè, scambiamo due chiacchere e ci diamo appuntamento per una cena informale dove tutti possono portare le loro idee. Fra loro, Fabrizio, che nel tempo libero organizza feste. Diventiamo amici su Facebook e da qui, vede che vado in MTB, diventa fan di Bikemood.it, il nostro sito e, ai due incontri successivi parliamo di MTB...anche se alla fine lui non è un biker.
Conquistare luoghi remoti delle Dolomiti in compagnia della propria mountain bike lungo sentieri alpinistici in grado di mettere in difficoltà anche un escursionista a piedi: con impegno, capacità e rispetto della montagna e dei suoi abitanti / frequentatori: si può fare, se si è umili, attenti e molto preparati sia tecnicamente che fisicamente e questa è la testimonianza.
L'impresa Alpinistica sull'Alta Via Nr. 1 delle Dolomiti: un Successo!
Per i “mugellani non biker”, il numero 44 non dice molto: non è il numero di un pilota che correva nel famoso circuito, non ha un significato religioso, non è il numero civico dove abitava un celebre personaggio. Anche per gli appassionati di trekking non “dice” poi molto: già perché a piedi, il sentiero 44 non è un gran che; la fonte dell’Apparita è l’unica cosa segnalata sulle guide insieme alla fattoria di Valleppero (i toscani per i nomi sono sempre stati molto fantasiosi…influenza di Dante?).
Le guide cartacee sui sentieri CAI però non hanno considerato che un toboga modello pista da bob non è particolarmente divertente da percorrere a piedi, ma in mountain bike, soprattutto se carrozzata per la discesa è una delle tipologie di single track fra i più divertenti in cui tuffarsi. Se a questo si somma il fatto che non lo percorre quasi mai nessuno a piedi (magari proprio per la mancanza di punti di interesse segnalati), diventa un eden per i biker.
La mountain bike è uno sport completo !!! I più pensano invece che si faccia solo esercizio alle gambe…è il nuoto lo sport più completo!
Sicuramente dal punto di vista fisico/muscolare il nuoto è decisamente completo…ma si usa l’equilibrio?
Partire per una due giorni ha sempre il suo fascino e una buona “dose di mistero”; non so se capita a tutti, ma la notte prima si fantastica sul percorso, sulle eventuali insidie tecniche e meccaniche, sui luoghi che si conoscono e ancor di più su quelli che non abbiamo mai visto.Questo giro organizzato da Dicomano Bike prevede circa 80 km in due giorni con 3.000 metri di dislivello complessivi passando dai più bei crinali della zona a nord di Firenze.